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INDIA² 3 – 17 marzo 2013 – DARJEELING e il SIKKIM


la piana del gange comincia ad avvampare nella prima afa di marzo e noi ad essere piuttosto saturi del caldo, che a breve si farà rovente, e anche di macinare km su km a zonzo per il pur splendido subcontinente. quindi ci spariamo le poche ore di strada che ci separano da darjeeling sfoggiando il nostro sorriso più beato, in previsione dei giorni di fresco riposo che ci attendono e che guarda caso si sposano ottimamente con la nostra avida bramosia di 10, 100, 1000 thumbe calde (thumba= birra di miglio calda tipica di alcune zone himalayane).


e poi finalmente l'himalaya!



·DARJEELING e GHUM·


welcome to gorkhaland! urlano i cartelli in nepali inneggianti alla costituzione di uno stato autonomo per i gorkha nepalesi, che dal tardo settecento in poi sono massicciamente penetrati qui e in sikkim e oggi costituiscono il gruppo etnico prevalente.
darjeeling è deliziosa, abbarbicata com'è su un ripido crinale cui si aggrappano centinaia e centinaia di edifici disposti su più livelli sovrapposti: pittoresche casette di legno e botteghe tradizionali, la cui architettura riflette lo stile tipico delle hill stations indiane che è un cocktail di elementi indigeni e di prestiti british, e poi meditabondi gompa buddhisti, ma anche chiese e templi hindu... insomma il melting pot variopinto tipico delle terre all'ombra del tetto del mondo. il clima di marzo è l'ideale per lunghe passeggiate nei boschi incantati di cedri giapponesi e giganteschi alberi secolari, intessuti di fascino ipnotico perchè ancora vestiti delle aranciate tinte autunnali, o per sereni vagabondaggi nel silenzio immacolato di sentieri ancora poco frequentati (la stagione turistica non è che all'inizio), che s'inerpicano zigzagando lungo i fianchi di amene colline, costeggiando immense piantagioni terrazzate di the, attraversano villaggetti senza tempo e conducono al cospetto di antichi gompa fascinosi, splendenti di rosso, d'oro e di bianco sullo sfondo di maestose vette innevate.

e con nostra immensa gioia ritorniamo ad abbuffarci di momo, thukpa e chowmein e sorseggiamo con inedita avidità litri e litri (bollenti!!) dell'ottimo the per cui darjeeling è famosa in tutto il mondo, ci deliziamo gli occhi di primissima mattina con la vista mozzafiato sul kangchengdjanga che si gode dal tetto della guest house e dal belvedere e ce ne andiamo infine dopo una settimana, di già rimpiangendo quell'atmosfera unica da terra di confine, dove elementi eterogenei si incontrano e si amalgamano in un'armonia esclusiva tipica della “dimora delle nevi perenni”.
















·SIKKIM·

il sikkim è un piccolo gioiello himalayano incastonato tra nepal, bhutan, assam e west bengal, autentico e puro come se ne incontrano di rado, soprattutto di così accessibili ad ogni tipo di visitatore e a tutti i portafogli. noi stavolta ci limitiamo a girare prevalentemente i villaggi della zona occidentale, perchè siamo subito conquistati dalla serena lentezza della vita di montagna, dal silenzio pacifico che sovrasta le ripide vallate verdeggianti e concilia il relax, facendoci dimenticare in fretta il delirio chiassoso dell'altra india, e naturalmente dal dolce sorriso dei sikkimesi.... insomma i nostri propositi di girare in lungo e in largo si arenano in partenza d'innanzi all'incantesimo di un sorso di thumba e alla grazia idilliaca di yuksom e dintorni.


l'atmosfera finisce un po' ovunque per incantarci, sarà perchè il sikkim, complice anche la stagione turistica non ancora decollata, è accogliente a livelli davvero incredibili e pure decisamente meno turistico di altre zone himalayane. da queste parti si è conservato un certo non so che di autentica semplicità che ci ricorda alcune zone del vicino nepal, quelle lontane dalle orde di turisti in preda alla febbre da trekking d'alta quota, che poi dell'intero paese conoscono soltanto le “autostrade” che salgono verso i campi base. 
qui le giornate scorrono pacifiche a suon di passeggiate nel bosco e corroboranti pause snack alla prima bancarella di the lungo la strada. capita spesso di sfondarsi di deliziosi veg momo a 15-20rs insieme a orde di bimbetti dai meravigliosi lineamenti himalayani appena usciti da scuola, oppure di fare quattro chiacchiere con un lama sorridente mentre te ne stai seduto fuori da un gompa buddhista ad ascoltare i mantra intonati dai monaci.




pelling - ci veniamo solo per un motivo e, nonostante la stagione non sia forse la più fortunata in tal senso, pelling non tradisce e ci regala uno scorcio di himalaya tra i più mozzafiato che abbiamo avuto la fortuna di ammirare. dopo la violenta tempesta e il freddo polare della notte prima il kangchengdjanga è sublime nella luce dorata dell'alba, senza manco una nuvola a velarlo, tanto che se la brilla indisturbato contro il terso cielo turchese fino alle prime ore del pomeriggio. 

una giornata davvero fantastica per salire fino allo splendido pemayangtse gompa, ficcare pacatamente il naso nelle attività quotidiane dei monaci, passeggiare tra i loro alloggi lungo il pendio che scende al belvedere, da cui si possono ammirare le rovine di rabdentse (capitale sikkimese tra tardo '600 e primo '800), e quindi fare un picnic all'ombra dei piccoli stupa nel boschetto ai piedi della collina, proprio dove la strada prende a salire verso il monastero.



yuksom - un piccolo villaggio incantato di grande rilevanza storica. qui infatti tre lama tibetani hanno incoronato il primo chogyal del sikkim nel 1641. oggi è possibile visitare il norbugang park, il sito dell'incoronazione col trono reale, il sacro kathok lake e una serie di pittoreschi monasteri, tra cui il piacevole dubdi gompa. siamo stregati dall'incantesimo di queste vallate da fiaba, dalla gentilezza unica della gente e dai piatti della cucina locale come gathuk e thenduk, che ci riscaldano nel fresco delle sere sikkimesi. e già non vediamo l'ora di tornare...




tashiding – tashiding è famosa per il bellissimo gompa omonimo, un grande complesso monastico cui si accede con una piacevole passeggiata dal centro del villaggio. oltre alla location straordinaria, che nelle giornate più limpide regala un panorama incredibile sulle montagne e sulle valli circostanti, i numerosi edifici di culto, gli alloggi dei monaci e i locali di servizio sono davvero interessanti da visitare così come l'incantevole recinto sacro, disseminato di chorten (stupa) di varie forme e dimensioni e di una miriade di lastre di pietra colorate recanti rilievi o iscrizioni in alfabeto tibetano.






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