A
adil
shahi: dinastia
islamica dei sultani di bijapur (karnataka, india), regnante tra
1490 e 1686, tra gli eredi del sultanato di bahmani nel deccan.
alawi-alawiti:
discendenti
di alī;
gruppo religioso minoritario dell'islam, la cui dottrina è
parzialmente riconducibile alla corrente sciita duodecimana ma
conserva peculiari elementi misterico-esoterici e le cui pratiche
religioso-rituali attestano un'elevata tendenza sincretica per la
quale sono spesso stati considerate ereticali dalla maggioranza dei
musulmani; oggi gli alawiti sono la più influente tra le minoranze
religiose siriane, strettamente connessa all'elite del partito baath,
cui appartiene anche la famiglia del presidente bashar al-assad.
asaf
jahi: dinastia
di re indiani di origini uzbeke e ascendenza turca che regnò su
hyderabad (andhra pradesh, india) dal tardo seicento fino
all'annessione del loro stato all'unione indiana nel 1947, dapprima
come vicerè vassalli dell'impero moghul e poi, in seguito alla
caduta di quest'ultimo, come sovrani indipendenti (nizam).
ashram:
centri di meditazione e studio,
largamente diffusi su tutto il territorio indiano, in cui risiede una
comunità di devoti e ricercatori spirituali che ruota intorno alla
figura del guru fondatore.
ashura:
festività islamica celebrata il decimo giorno del mese di muharram,
che assume significati diversi nelle tradizioni sunnita e sciita. in
iran e per gli sciiti in generale coincide con la commemorazione del
martirio dell'imam husseyn e di 72 suoi seguaci ad opera delle truppe
del califfo omayyade yazid I.
avatar:
nella
tradizione hindu
il
corpo
fisico assunto da un dio incarnato, la manifestazione personificata
di una divinità che vive sulla terra; il
dio hindu che più è conosciuto per i suoi avatar è vishnu (i
das
avatara,
i dieci avatar vishnuiti, sono
matsya
il pesce,
kurma
la tartaruga,
varaha il cinghiale,
narsingha
l'uomo-leone, vamana
il
nano,
parashurama –rama armato di scure, rama, krishna, buddha e kalki il
ditruttore).
avalokiteshvara:
nel buddhismo il bodhissatva (vd) dell'era presente, il bodhisattva
della grande compassione; a lui è collegato il mantra esasillabico
om mani padme hum (salute a te, gioiello nel loto).
B
bahal-bahil:
cortile
di forma rettangolare o quadrata tipico delle città newari del
nepal, chiuso sui quattro lati da edifici a più piani, cui si accede
tramite un portale d'ingresso, al cui centro è spesso collocato un
chaitya (vd) e che di frequente ospita al suo interno un santuario o
un monastero buddhista (la città di lalitpur-patan nella valle di
kathmandu è particolarmente ricca di bahal).
baklava:
dolce tipico delle aree
balcanica, greco-turca e siro-libanese, composto da strati di pasta
fillo farciti con frutta secca, zucchero, spezie, miele e pistacchi.
bhairab:
divinità
nepalese della tradizione hindu e buddhista, aspetto tantrico e
terrifico di shiva associato alla sua potenza distruttrice.
bibimbap:
(riso
mescolato) piatto coreano a base di riso con verdure
miste (carote, funghi, spinaci, erbe), uova e carne, con l'aggiunta
di salsa di peperoncino e olio di semi di sesamo.
bodhi:
risveglio, illuminazione; anche l'albero di pipal (ficus religiosa),
all'ombra del quale presso bodhgaya, nell'attuale stato indiano del
bihar, il principe siddhartha gautama ottenne l'illuminazione
divenendo il buddha (il risvegliato).
bodhisattva:
essere dell'illuminazione;
nel buddhismo colui che, pur avendo raggiunto l'illuminazione,
rinuncia ad entrare nel nirvana per aiutare l'intera umanità a
conseguire a sua volta il risveglio; i bodhisattva sono figure
fondamentali per il buddhismo mahayana e vajrayana.
brahma:
dio hindu della creazione, la
cui sposa è saraswati e il cui veicolo è un cigno.
brahmini-brahmana
(bahun in nepal): la prima
delle quattro varna (caste) hindu, nata dalla testa di brahma, che
presiede tutte le attività religioso-sacerdotali e relative allo
studio e all'interpretazione delle sacre scritture.
C
caria:
regione
storica dell'anatolia tra ionia, frigia e licia, corrispondente alla
zona dell'odierna città di bodrum (turchia sud-occidentale).
chaitya:
parte
centrale di un monastero buddhista, spesso una sala colonnata chiusa,
all'interno della quale è custodito lo stupa (reliquiario);
in nepal anche piccolo stupa, che custodisce non una reliquia ma un
mantra, posto al centro di cortili chiusi e piazze o nell'area di un
tempio.
chalukya:
dinastia
hindu che regnò su gran parte dell'India meridionale e centrale tra
il VI e il XII sec.
e che ebbe per capitale amministrativa badami e per centro spirituale
di maggior rilievo pattadakal (entrambe in karnataka, india).
chamundi-chamunda:
vd
durga.
chang:
birra fermentata di riso
del nepal, diffusa soprattutto tra i newari.
chapati:
pane sottile e non lievitato,
di solito cotto
su una piastra, e diffuso in tutto il subcontinente indiano.
chapche:
(anche japchae) piatto coreano a base di spaghetti di farina di
patate dolci, saltati nell'olio di sesamo con uova, verdure (carote,
cipolla, funghi e cipollotto) e/o carne.
chedi:
termine usato in thailandia per
indicare gli stupa (vd).
chhatri:
ombrello;
padiglioni funerari che custodiscono le spoglie dei maharaja indiani
e della loro famiglia.
chogyal:
sovrani
buddhisti dei regni di sikkim e ladakh, appartenenti a due rami
distinti della famiglia namgya.
chörten:
stupa in tibetano.
chowmein:
noodles (spaghetti) saltati in
padella con verdure, uova e/o carne e accompagnati da variegate salse
più o meno piccanti, tipici della cucina di influenza cinese
dell'arco himalayano.
commagene:
storica
regione dell'asia minore corrispondente a parte dell'attuale turchia
sud-orientale, al confine con la siria.
curd:
(dohi)
latte
fatto coagulare con l'impiego di sostanze naturali, lo yogurt del
subcontinente indiano.
D
dhal
bhat tarkari: piatto nazionale
nepalese, generalmente vegetariano (anzi vegan) ma disponibile anche
per i carnivori irriducibili nella sua versione con pollo o carne di
capra, simile in tutto a un thali indiano; è il pasto quotidiano
della maggioranza della popolazione ed è a base di riso (bhat),
zuppa di lenticchie (dhal), curry di verdure (tarkari, di solito
patate, ceci, okra o zucchine), spinaci o altre verdure a foglia e
pickel (verdure fermentate, sottaceti).
decapolis:
lega
di dieci
città (gerasa-jerash, scythopolis-beth shean, gadara-umm qays,
pella, philadelphia-amman, damasco, raphana, canatha-qanawat, dion,
hippos-sussita)
alla
frontiera orientale dell'impero romano,
in un'area oggi collocabile tra giordania, siria e palestina.
devanagari:
della città degli dei;
alfabeto delle lingue sanscrite.
dhobi
ghat: ghat dei lavandai; nelle città indiane area con una serie di vasche per il
bucato.
dorje:
tuono-fulmine
o diamante in lingua tibetana (in sanscrito vajra); il dorje o vajra
è uno dei simboli più diffusi e significativi del buddhismo
tibetano vajrayana (appunto veicolo di diamante o veicolo del tuono),
presente in tutti i templi e in tutti i rituali di detta tradizione,
che indica la vacuità, la verità assoluta e fondamento della
realtà, indistruttibile, immutabile ed inalterabile, ma anche la
fermezza dello spirito, saldo nei principi di elevazione e
liberazione spirituale e psichica, e il grandioso potere spirituale
originati dalla ricerca delle verità; questo perchè entrambi gli
elementi – il fulmine e il diamante - hanno un'immensa capacità
distruttiva ma sono di per sé indistruttibili, così come appunto la
verità, la mente liberata e la pienezza di spirito del risvegliato;
ogni parte della struttura del dorje ha un suo preciso significato
che rimanda ai fondamenti filosofico-metafisici della concezione
buddhista dell'universo e della via del buddha.
dosa:
similcrèpe croccante di farina
di lenticchie, tipica dell'india del sud, servita plain o anche
ripiena (di solito di patate ma ne esistono innumerevoli varietà),
servita con sambar e chatni.
dravidi,
dravidici: insieme di
popolazioni non indoeuropee, parlanti lingue dette appunto
dravidiche, dall'origine tuttora controversa, stabilitesi nel
subcontinente indiano in età antecedente l'insediamento della
componente indoariana e ancora presenti e maggioritarie nell'odierna
india meridionale.
durbar:
palazzo in nepali.
durga:
nella religione hindu una delle
incarnazioni di parvati; aspetto distruttivo e terrifico di mahadevi,
la dea madre della tradizione hindu.
F
fool:
piatto
tipico di siria, giordani e egitto, è una mistura più o meno densa
di fave, lenticchie,
pomodori, cipolle, aglio.
frigia:
storica
regione dell'anatolia centrale con capitale gordio.
G
ganesh:
divinità dalla testa di
elefante tra le più venerate del pantheon hindu, figlio di shiva e
parvati.
ganga aarti: rituale devozionale hindu in cui si celebra la madre ganga, il più sacro dei fiumi indiani, attraverso l'accensione di innumerevoli candele di ghee sui ghat lungo le sacre sponde del gange.
ganga aarti: rituale devozionale hindu in cui si celebra la madre ganga, il più sacro dei fiumi indiani, attraverso l'accensione di innumerevoli candele di ghee sui ghat lungo le sacre sponde del gange.
gathuk:
come
il thenduk ma con spaghetti al posto della pasta.
ghat:
nel
subocontinente indiano scalinata
che
scende a un fiume, lago o bacino sacro.
gompa:
monastero buddhista tibetano.
gopuram:
torre
monumentale d'ingresso al recinto sacro dei templi dell'india
dravidica (sud), spesso coloratissima e splendidamente scolpita.
gorkha,
gurkha:
popolo del nepal, connesso ai clan rajput del rajasthan, che prende
il nome dal guru-guerriero hindu gorakhnath, vissuto nell'VIII
secolo, che si insediò nel nepal centrale (attuale distretto di
gorkha) ed è attualmente presente in maggioranza anche nel distretto
indiano di darjeeling e in sikkim; gorkha fu anche prithvi narayan
shah, il sovrano che unificò il paese e impose il nepali come lingua
nazionale,venerato quale padre del nepal, e gorkha (gurkha) sono
anche i celebri guerrieri nepalesi, conosciuti per le loro capacità
di combattimento e per la loro arma (il kukhuri, tradizionale
coltello ricurvo nepalese), arruolatisi come volontari nell'esercito
inglese a partire dal primo ottocento.
gurung:
etnie
delle zone collinari nepalesi di origine tibetana, stanziata
prevalentemente nell'area di pokhara e gorkha.
H
haemul
jeon: sorta
di frittata coreana farcita con verdure.
hanok:
architettura
tradizionale
delle case coreane, interamente in legno e materiali naturali,
caratterizzata da un ampio portico frontale e dall'impiego di un
sistema di riscaldamento canalizzato a pavimento.
haveli:
residenza privata della nobiltà
e della ricca classe dei commercianti indiani, dalla raffinata architettura con pareti dipinte e finestre intagliate, diffusa in
pakistan e india del nord.
hinayana:
piccolo
veicolo;
termine proprio del buddhismo mahayana che
indica l'insieme delle tradizioni ad esso esterne, che non
riconoscono come canonici
gli insegnamenti contenuti nei prajnaparamita sutra e
nel sutra del loto.
hoysala:
dinastia hindu che governò gran parte dell'india centro-meridionale,
l'attuale stato del karnataka, tra il X e il XIV secolo, i cui centri
principali furono belur e halebid.
I
idli:
tortini
fermentati di farina di riso e lenticchie dell'india del sud, in
forma rotonda, cotti al vapore e serviti con
sambar e chutney al cocco, alla cipolla e tamarindo, al pomodoro o
alla menta.
ilkhanidi:
dinastia
di origine mongola che regnò su iran, iraq, caucaso e anatolia dal
1256 al 1353.
imam:
sovrano
della monarchia universale musulmana, il califfo dei sunniti; colui
che dirige la preghiera collettiva in moschea, pur non appartenendo
ad alcun ordine clericale; nell'islam sciita duodecimano (=dodici)
gli imam sono le dodici guide, gli unici legittimi interpreti del
corano, i santi monarchi per diritto divino, ovvero alì (il
genero di maometto)
e i suoi discendenti in linea retta maschile, tutti assassinati dal
califfato sunnita e perciò martiri [alì, hasan, husseyn, sajjad,
mohammad bagher, jafar sadegh, musaye kazem, reza, javad, hadi, hasan
askari e mahdi, l'imam nascosto o valiasr,
la guida del nostro tempo, scomparso in una caverna a samana (iraq)
nel 874 d.c., che per gli sciiti continua a vivere ancora oggi e un
giorno farà ritorno insieme al profeta gesù per riportare la
giustizia sulla terra].
ittiti:
antica
popolazione indoeuropea stabilitasi nel II millennio a.c. in asia
minore, sovrapponendosi a popolazioni autoctone e assorbendo vari
elementi della più antica civiltà di hatti, il cui grandioso impero si
estese fino alla mesopotamia e alla siria settentrionale.
J
joseon:
l'ultima
dinastia reale sudcoreana
(1392
– 1910), regnante in seguito alla caduta del regno goryeo, sotto
la cui sovranità la capitale fu trasferita a seoul, il
confucianesimo divenne quale religione di stato e l' hangeul
venne adottato quale alfabeto unitario della lingua coreana.
K
karni
mata: asceta
hindu vissuta nel XV sec. nelle province occidentali del rajasthan,
venerata quale incarnazione di durga, a cui sono dedicati diversi
templi della zona, tra cui il famoso mandir di deshnok (il tempio dei
topi), eretto per celebrare l'affermazione della dea sul dio della
morte yama; si dice che, avendo yama rifiutato di riportare in vita
il figlio di un cantastorie, su richiesta della stessa karni mata,
ella allora stabilì che le anime di tutti i cantastorie defunti si
sarebbero da lì in avanti tramutate in topi prima della
reincarnazione, in modo da sottrarle al dio della morte, e per questo
i sacri roditori sono ospitati nei suoi templi e venerati quali
esseri divini.
kimbap:
piatto
coreano affine ai rotolini di sushi (futomaki) giapponesi, preparato arrotolando riso,
verdure e carne o pesce all'interno
di un foglio d'alga.
kimchi:
il piatto nazionale coreano; verdure
(spesso petchu,
cavolo cinese, ma ne esistono centinaia di varietà) mixate a
peperoncino, cipolla, aglio, pasta di gamberetti e altri condimenti,
conservate in tradizionali giare di terracotta smaltata e lasciate a
fermentare per una quantità variabile di tempo.
kodava:
gruppo
etnolinguistico della regione di kodagu nello stato indiano del
karnataka.
koil:
tempio tamil.
koshari:
piatto nazionale egiziano,
rigorosamente vegan, servito in diversi strati sovrapposti, e poi
amalgamabili a piacere, di riso bollito, vermicelli e pasta di
piccole dimensioni (garibaldini) bolliti, ceci bolliti, lenticchie al
vapore, salsa speziata di pomodoro e cipolla fritta.
kshatrya
(chhetri in nepal): uno
dei quattro varna hindu, la casta dei guerrieri che si è originata
dalle braccia di brahma.
kumari:
la dea vergine; in nepal la dea vivente delle città newari,
incarnazione bambina di taleju bhawani, un'altra delle forme di
durga, scelta tra le figlie degli appartenenti a un determinato
gruppo castale, oggetto di straordinaria venerazione popolare e, fino
a prima della caduta della monarchia nepalese, anche legittimante
divina del potere reale; venerata in tamil nadu come kanyakumari, la
vergine distruttrice durga, nell'omonima città situata sulla punta
estrema del subcontinente indiano.
L
lama:
monaco tibetano; maestro della tradizione buddhista e bön.
licia:
regione storica dell'asia minore sulla costa meridionale
dell'anatolia, nella zona della moderna provincia turca di antalia.
limbu:
gruppo
etnico indigeno delle colline del nepal orientale.
lingam:
il
sacro fallo di shiva, oggetto di culto
in tutta l'india e il nepal, simbolo della sua potenza creativa.
M
mackgully:
bevanda alcolica fermentata di
riso dal sapore vagamente acidulo diffusissima in korea.
magar:
gruppo etnico nepalese della regione del dhaulagiri e della valle del
kali gandaki.
mahayana:
grande
veicolo;
la corrente più diffusa nel buddhismo, sviluppatasi in india a
partire dal I sec dc, quindi in età più tarda rispetto alla scuola
degli antichi (hinayana,
vd), attraverso tre scuole principali (madhyamika
di nagarjuna e
aryadeva
II-III sec dc, cittamatra
di asanda e vasubandhu IV sec dc
e il buddhismo
tibetano vajrayana vd) quale sistema organico di insegnamenti e
dottrine basate sul prajnaparamita sutra e sul sutra del loto; la
principale caratteristica che la differenzia dal buddhismo
hinayana-theravada è la proclamazione della superiorità assoluta
della via del bodhisattva, della potenzialità latente in qualsiasi
essere vivente di risvegliarsi al pari del buddha, indipendentemente
dalla sua appartenenza a un ordine religioso, e della liberazione
dell'intera umanità come fine ultimo e piena realizzazione della
dottrina del buddha.
malla:
dinastia nepalese che ha regnato tra XII al XVIII secolo sui regni
newari della valle di kathmandu.
mandapa:
nell'architettura
del tempio indiano, l'edificio con funzioni di vestibolo e luogo di
riunione che precede il santuario. Di forma bassa e con copertura
piramidale, il mandapa costituisce l'atrio (nel suo articolarsi
interno di gallerie e pilastri) del tempio vero e proprio dell'India
meridionale.
mela:
fiera in hindi; parola che
indica un pellegrinaggio religioso hindu, di norma presso un fiume
sacro; il più famoso è il kumbh mela (kumbh=
urna), il più grande raduno religioso del mondo che si svolge in
quattro delle sacre città hindu (allahabad, haridwar, ujjain e
nashik) e fa riferimento alla contesa tra dei e demoni per l'amritha,
il nettare dell'immortalità, che si risolse nella fuga del dio
jayanta con la sacra urna, fuga durante la quale egli si riposò
quattro volte sulla terra, versando quattro gocce del nettare divino
nelle quattro città sacre di cui sopra.
mewar:
regione del rajasthan centro-meridionale, sede del regno rajput che
ebbe per capitale udaipur.
meze:
apoteosi della cultura
dell'antipasto; una serie più o meno infinita di pietanze (a base di
verdure, carne o pesce, spesso in forma cremosa o di salsa) servite
prima del pasto vero e proprio nella cucina turca, siro-libanese e
greco-armena.
misia:
storica regione dell'anatolia occidentale, bagnata dal mar di marmara
e dal mar egeo e racchiusa tra lidia, frigia e bitinia, che
comprendeva anche la zona delle città di troia e pergamo.
moghul-mughal:
dinastia
di ascendenza turco-mongola e identità culturale islamico-persiana,
fondatrice del più grande impero islamico dell'india, che regnò
nella zona centro-settentrionale tra il 1526 e il 1707.
momo:
ravioli ripieni di verdure o
carne cotti al vapore o fritti e accompagnati da una salsa piccante,
tipici della cucina tibeto-himalayana di influenza cinese e
disponibili in diverse varianti regionali (ad esempio in sikkim sono
consumati quasi esclusivamente nella versione veg, ripieni di carote,
cipolla, ginger e cavolo cappuccio e serviti su un piatto di foglie
secche, tipico supporto indiano per gli snack, con una salsa piccante
di pomodoro e cipolla, mentre in nepal la popolazione locale mangia
solo momo di carne di bufalo, con salse di vario tipo sempre
piccanti, e i veg momo sono disponibili sono in pochi ristoranti
specializzati o nelle zone turistiche).
monte
meru: mitologico monte della
cosmogonia hindu e buddhista su cui si trova la dimora celeste degli
dei.
murugan:
altro
nome di kartikeyan, figlio di shiva e dio della guerra e della
vittoria, particolarmente caro alle comunità hindu del tamil nadu.
N
naan:
pane
sottile non lievitato cotto nel forno tandoor diffuso in tutto il
subcontinente indiano.
naga:
divinità serpenti; antica razza di uomini-serpente della mitologia
hindu e buddhista.
nasi
lemak: piatto nazionale malese
a base di riso cotto nel latte di cocco e servito con uova, curry di
pollo al pomodoro, arachidi e pesce secco.
newar-newari:
etnia
tibeto-birmana del nepal,
stanziatasi in prevalenza nella valle di kathmandu,
cui si deve la fondazione delle tre città stato patrimonio
dell'umanità (kathmandu, patan
e
bhaktapur)
e l'elaborazione di un peculiare stile architettonico (la pagoda) che
dal nepal si è poi diffuso in tutta l'asia.
nizam:
abbreviazione
di nizam al-mulk, governatore del regno, il titolo dei sovrani che
hanno regnato sullo stato indiano di hyderabad dal 1719 fino
all'indipendenza (1947).
noria:
ruota
idraulica per il trasferimento dell'acqua da un fiume a un
acquedotto; oggi molte norie sono ancora visibili nella città
siriana di hama.
O
omija:
schisandra
chinensis, pianta
rampicante che produce piccole odorose bacche rossastre, usata in corea per la preparazione di infusi dalle svariate proprietà
terapeutiche.
ommayadi:
la
dinastia
del primo califfato sunnita, con capitale damasco, che regnò tra 661
e 750 dc.
ondol:
sistema di riscaldamento a
pavimento delle case tradizionali coreane.
P
pagoda:
tipologia
di edificio a più piani, ciascuno dotato di un
proprio tetto a falde spioventi, introdotta per la prima volta dai
newari del nepal e oggi diffusa in tutta l'asia orientale.
paratha:
pane non lievitato molto
diffuso nel subcontinente indiano, soffritto nel ghee e ripieno di
patate, formaggio o altre verdure.
peynir:
formaggio tenero turco.
pooja:
preghiera
o rituale religioso hindu che prevede l'invocazione e l'offerta alla
divinità, eseguito sia in casa, ogni giorno all'alba e al tramonto
ad opera delle donne, che al tempio, tramite l'intercessione del
pujari, il sacerdote preposto
a detto rito.
prang:
torre
centrale del tempio hindu khmer in origine che ospitava la cella
della divinità e che in seguito è stata adottata anche
dall'architettura sacra buddhista siamese e laotiana per la
conservazione di reliquie del buddha.
prasat:
tempio
o palazzo in lingua khmer.
Q
qutb
shahi: dinastia islamica di
origine turca sovrana del regno di golconda nell'attuale città di
hyderabad in india.
R
rana:
dinastia
rajput del nepal che regnò tra 1846
e 1951, usurpando il trono dei legittimi sovrani shah.
rato
macchhendranath: divinità
nepalese della valle di kathmadu, e precisamente della zona di patan,
di cui è patrono e protettore, considerato incarnazione di shiva,
manifestazione tantrica di avalokiteshvara ma anche retaggio di un
antico dio della pioggia delle comunità agricole, invocato ogni anno
nel celeberrimo festival omonimo, per assicurare monsoni abbondanti e
un ottimo raccolto.
roti:
vd chapati; in nepal anche
ciambella fritta salata servita con salse, chatni e veg curry e
consumata in occasione di festività o eventi importanti.
roxy:
liquore distillato di miglio
nepalese.
S
sambar:
zuppa di lenticchie e verdure a
dadini tipica dell'india del sud.
samlor:
veicoli a tre ruote usati per
il trasporto in thailandia.
sangam:
in india confluenza di fiumi
sacri.
sarong:
lungo
pezzo di stoffa drappeggiato
intorno alla vita e indossato a mo' di gonna da uomini e donne
nell'asia meridionale e sud-orientale.
seto
macchhendranath: macchhendranath
bianco, divinità di kathmandu.
shakti:
nell'induismo
l'energia divina, la potenza creatrice della divinità, personificata
dalla consorte del dio.
shikara:
vetta
di montagna, termine
sanscrito che indica la torre dei templi hindu del nord dell'india
che si erge, simile a una vetta himalayana, sopra la cella della
divinità.
shiva:
divinità
tra le più importanti della religione hindu che incarna l'aspetto
distruttivo dell'energia divina, senza il quale nulla potrebbe essere
creato, e nella sua danza senza fine regge il gioco divino incessante
di distruzione e creazione che è alla base della realtà fenomenica;
sua consorte è parvati e suo veicolo il toro nandi.
silla:
uno dei tre regni dell'antica
corea (57 ac-935 dc), il primo a unificare la penisola sotto il suo
dominio, cui si deve l'introduzione del buddhismo in corea; la sua
capitale, gyeongju, nel sudest del paese, è famosa per le sepolture
monumentali a tumulo.
soju:
distillato di riso, acero o
bamboo molto diffuso in corea.
song
taow: piccolo
furgoncino pick-up coperto, utilizzato per il trasporto di passeggeri
in thailandia, con due
serie di sedili ricavate tramite l'inserimento di due panche sul lato
lungo del cassone.
stupa:
santuario-sacrario buddhista, nato in origine per custodire le
reliquie del corpo del buddha, come da lui suggerito ai discepoli in
punto di morte, e in un secondo momento passato a contenere le
spoglie di lama e importanti maestri religiosi.
suq:
parola
araba che indica il bazar.
T
tamang:
gruppo etnico tibeto-birmano
del nepal, diffuso nella valle di kathmandu ein alcune zone del nepal
prientale.
tantra:
serie
di libri sacri hindu e buddhisti di origine extravedica, elaborati da
numerosi autori, molti dei quali ignoti, e che hanno origine nelle
tradizioni yogiche, magiche, astrologiche, erotico-religiose e ritualistiche preariane.
tempo:
veicolo a tre ruote (simil-ape), a volte elettrico, con sedili
inseriti nel cassone per il trasporto di passeggeri, diffuso in nepal
e india e altri paesi asiatici.
thali:
piatto da portata d'acciaio
onnipresente in india, tranne che in tamil nadu dove è sostituito da
una foglia di banano, dove si consuma quotidianamente il cibo. di
conseguenza con la parola thali ci si riferisce di solito al classico
pasto indiano composto da riso, papad (pane sottile speziato e
fritto) o chapati, dhal e/o sambar, molteplici curry di verdure,
curd, pickle e spesso un dolce. nella maggior parte dei casi è
rigorosamente vegetariano, anzi pure veg (senza carne e senza uova),
ma nelle zone del paese dove il consumo di carne e più diffuso è
possibile che sia servito anche con pollo, montone o fish curry.
thenduk:
zuppa di verdure, uovo e/o
carne con pasta tagliata grossolanamente, tipica della zona
tibeto-himalayana.
theravada:
la
forma di buddhismo dominante nell'asia meridionale e nel sud-est
asiatico (sri lanka, thailandia, cambogia, myanmar e laos); la più
antica scuola buddhista tra quelle tuttora esistenti, che pone in
particolare l'accento sull'importanza della vita monastica per il
raggiungimento dell'illuminazione.
thukpa:
zuppa di spaghetti con verdure,
uovo e/o carne, tipica della zona tibeto-himalayana.
thumba: birra calda di miglio fermentato tipica della zona himalayana; di solito i chicchi di miglio sono serviti in una sezione di tronco di bamboo (sikkim) o in un recipiente chiuso di alluminio (nepal) che si riempie fino a 3-4 volte di acqua bollente (spesso fornita in un thermos).
thumba: birra calda di miglio fermentato tipica della zona himalayana; di solito i chicchi di miglio sono serviti in una sezione di tronco di bamboo (sikkim) o in un recipiente chiuso di alluminio (nepal) che si riempie fino a 3-4 volte di acqua bollente (spesso fornita in un thermos).
topi:
copricapo
tradizionale nepalese.
tracia:
storica
regione dell'asia minore che occupava il lembo sud-orientale della
penisola balcanica, il nord-est dell'odierna grecia, la bulgaria
meridionale e la turchia europea.
travancore:
principato
dell'india sud-occidentale, poi assimilato nell'odierno stato del
kerala.
trimurti:
la trinità hindu, ovvero
brahma, vishnu e shiva, che incarnano l'aspetto triplice della
potenza creatrice e dell'energia divina, rispettivamente crezione,
conservazione e distruzione, e la dialettica del moviemento
incessante che è alla base del mondo fenomenico.
trishula:
il
tridente di shiva, simbolo della trimurti.
troade:
storica
regione dell'anatolia, che prende il nome dall'antica città di
troia, situata sulle sponde dello stretto
dei dardanelli e del mar egeo, corrispondente all'attuale penisola di
biga nella provincia turca di çanakkale.
tuk
tuk: veicolo a tre ruote di
colore giallo-nero in india (ape) e variopinto in thailandia (ape
dune buggy) adibito al trasporto di passeggeri, il taxi più diffuso
in asia meridionale.
tutün:
tabacco
in turco (a voler essere precisi delizioso
tabacco turco di altissima qualità, se delle zona di adıyaman tanto
meglio, disponibile in molteplici varietà, venduto sciolto e a
prezzi stracciati nei bazar di mezza turchia da omoni ottomani che ti
rollano al volo fior fior di assaggini finchè trovi l'anima
gemella).
V
vajrayana:
veicolo di diamante;
scuola
del buddhismo mahayana fondata in tibet nel 749 d.C dal maestro
indiano padmasambhava-guru rinpoche,
che unisce agli insegnamenti del buddha alcuni elementi esoterici ,
in particolare alcune tecniche di meditazione trasmesse da maestro a
discepolo, destinate a raggiungere rapidamente il risveglio, se
possibile nella vita presente; le quattro scuole del buddhismo
tibetano sono nyingmapa,
kagyupa, sakyapa e gelugpa.
vedanta:
conclusione
o summa
dei veda;
uno
dei sei darshana (punti
di vista,
ovvero le cosiddette scuole ortodosse) della filosofia induista, che
costituisce la base della maggior parte delle scuole moderne
dell'induismo e si basa sull'analisi e l'interpretazione della
concezione mistica e cosmologica dei veda, costituendo la base della
scienza
sacra
della tradizione hindu; si usa spesso in riferimento alle upanishad,
le elaborazioni posteriori dei veda, e alle scuole nate dallo studio
(mimamsa)
delle upanihṣad
stesse, tra cui l'advaita vedanta (vedanta non duale, un sistema
monistico assoluto) è la più conosciuta e diffusa.
vijayanagar:
nome
di un fiorente impero hindu dell'india centrale fiorito tra XIV e XVI
secolo, aventa per capitale la città omonima situata nell'odierno
stato del karnataka (hampi).
vihara:
parola
sanscrita che indica un monastero buddhista; precisamente sala
o edificio principale di un tempio buddhista
vimana:
nome con cui si indica la
shikara (vd) nel sud dell'india.
vishnu:
una delle tre
divinità fondamentali del
pantheon hindu, in cui incarna il principio conservatore e ordinatore
dell'universo; sua consorte è lakshmi e suo veicolo garuda.
W
wat:
tempio buddhista thailandese.
wodeyar:
dinastia dei maharaja di mysore
(karnataka, india) che regnarono dal tardo trecento, prima come
vassalli dell'impero vijayanagar e in seguito autonomamente, fino
all'indipendenza indiana nel 1947.
Y
yogi:
praticante dello yoga.
yoni:
nella
religione hindu simbolo della sacra vagina della dea parvati,
consorte di shiva e sua shakti, rappresentata nei luoghi di culto da
un cerchio di pietra con un simil-becco triangolare e quasi sempre
accompagnata dal lingam (sacro fallo) di shiva; insieme costituiscono
l'unione ideale dell'elemento femminile con l'elemento maschile
che dà origine al tutto.
Z
zoroastrismo:
antico
sistema religioso-filosofico nato in persia intorno al VI secolo ac e
basato sugli insegnamenti del profeta zaratustra, o zoroastro, che è
stato per secoli la religione ufficiale dell'impero persiano e la
forma di culto dominante
in quasi tutta l'asia centrale prima dell'affermazione dell'islam ed è praticata ancora oggi, pur
se da comunità ristrette, in iran, india e pakistan; il testo sacro
principale della tradizione zoroastriana è l'avesta, dal quale
emerge un impianto dottrinale strettamente monoteistico centrato sul
dio supremo ahura
mazda e una concezione della realtà improntata su un dualismo
estremo, per cui tutto
è riconducibile alla contrapposizione dialettica inesauribile tra il
principio del bene e il principio del male, entrambi emanazione del
dio unico; di grande rilievo nel culto zoroastriano è il fuoco
sacro, che non è oggetto di venerazione in sé ma è considerato
concretizzazione dell'energia creatrice di dio e perciò simbolo del
divino stesso, e arde incessantemente all'interno dei templi; tra le
pratiche più conosciute c'è inoltre una peculiare consuetudine
funeraria, quella dell'esposizione dei cadaveri nelle torri del
silenzio perchè vengano consumati dagli avvoltoi, in modo non
contaminino terra e aria.
zurkhaneh:
casa
della forza;
antica
disciplina sportiva iraniana, che combina elementi
filosofico-religioso-letterari della tradizione mitraica e sufi con
la preparazione fisica del corpo; è praticata in un ambiente chiuso,
a metà strada tra una palestra, un tempio e un teatro, al centro del
quale sta un'arena ribassata in cui un gruppo di uomini si esibisce
in prove di forza, resistenza ed equilibrio, ruotando velocemente su
se stessi, accompagnati dal suono di tamburi e dalla recitazione di
brani epici o poesie.
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