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·GLOSSARIO·

piccolo glossario (incompleto) dei termini presenti nel blog.



A
adil shahi: dinastia islamica dei sultani di bijapur (karnataka, india), regnante tra 1490 e 1686, tra gli eredi del sultanato di bahmani nel deccan.
alawi-alawiti: discendenti di alī; gruppo religioso minoritario dell'islam, la cui dottrina è parzialmente riconducibile alla corrente sciita duodecimana ma conserva peculiari elementi misterico-esoterici e le cui pratiche religioso-rituali attestano un'elevata tendenza sincretica per la quale sono spesso stati considerate ereticali dalla maggioranza dei musulmani; oggi gli alawiti sono la più influente tra le minoranze religiose siriane, strettamente connessa all'elite del partito baath, cui appartiene anche la famiglia del presidente bashar al-assad.
asaf jahi: dinastia di re indiani di origini uzbeke e ascendenza turca che regnò su hyderabad (andhra pradesh, india) dal tardo seicento fino all'annessione del loro stato all'unione indiana nel 1947, dapprima come vicerè vassalli dell'impero moghul e poi, in seguito alla caduta di quest'ultimo, come sovrani indipendenti (nizam).
ashram: centri di meditazione e studio, largamente diffusi su tutto il territorio indiano, in cui risiede una comunità di devoti e ricercatori spirituali che ruota intorno alla figura del guru fondatore.
ashura: festività islamica celebrata il decimo giorno del mese di muharram, che assume significati diversi nelle tradizioni sunnita e sciita. in iran e per gli sciiti in generale coincide con la commemorazione del martirio dell'imam husseyn e di 72 suoi seguaci ad opera delle truppe del califfo omayyade yazid I. 
avatar: nella tradizione hindu il corpo fisico assunto da un dio incarnato, la manifestazione personificata di una divinità che vive sulla terra; il dio hindu che più è conosciuto per i suoi avatar è vishnu (i das avatara, i dieci avatar vishnuiti, sono matsya il pesce, kurma la tartaruga, varaha il cinghiale, narsingha l'uomo-leone, vamana il nano, parashurama –rama armato di scure, rama, krishna, buddha e kalki il ditruttore).
avalokiteshvara: nel buddhismo il bodhissatva (vd) dell'era presente, il bodhisattva della grande compassione; a lui è collegato il mantra esasillabico om mani padme hum (salute a te, gioiello nel loto).

B
bahal-bahil: cortile di forma rettangolare o quadrata tipico delle città newari del nepal, chiuso sui quattro lati da edifici a più piani, cui si accede tramite un portale d'ingresso, al cui centro è spesso collocato un chaitya (vd) e che di frequente ospita al suo interno un santuario o un monastero buddhista (la città di lalitpur-patan nella valle di kathmandu è particolarmente ricca di bahal).
baklava: dolce tipico delle aree balcanica, greco-turca e siro-libanese, composto da strati di pasta fillo farciti con frutta secca, zucchero, spezie, miele e pistacchi.
bhairab: divinità nepalese della tradizione hindu e buddhista, aspetto tantrico e terrifico di shiva associato alla sua potenza distruttrice.
bibimbap: (riso mescolato) piatto coreano a base di riso con verdure miste (carote, funghi, spinaci, erbe), uova e carne, con l'aggiunta di salsa di peperoncino e olio di semi di sesamo.
bodhi: risveglio, illuminazione; anche l'albero di pipal (ficus religiosa), all'ombra del quale presso bodhgaya, nell'attuale stato indiano del bihar, il principe siddhartha gautama ottenne l'illuminazione divenendo il buddha (il risvegliato).
bodhisattva: essere dell'illuminazione; nel buddhismo colui che, pur avendo raggiunto l'illuminazione, rinuncia ad entrare nel nirvana per aiutare l'intera umanità a conseguire a sua volta il risveglio; i bodhisattva sono figure fondamentali per il buddhismo mahayana e vajrayana.
brahma: dio hindu della creazione, la cui sposa è saraswati e il cui veicolo è un cigno.
brahmini-brahmana (bahun in nepal): la prima delle quattro varna (caste) hindu, nata dalla testa di brahma, che presiede tutte le attività religioso-sacerdotali e relative allo studio e all'interpretazione delle sacre scritture.

C
caria: regione storica dell'anatolia tra ionia, frigia e licia, corrispondente alla zona dell'odierna città di bodrum (turchia sud-occidentale).
chaitya: parte centrale di un monastero buddhista, spesso una sala colonnata chiusa, all'interno della quale è custodito lo stupa (reliquiario); in nepal anche piccolo stupa, che custodisce non una reliquia ma un mantra, posto al centro di cortili chiusi e piazze o nell'area di un tempio.
chalukya: dinastia hindu che regnò su gran parte dell'India meridionale e centrale tra il VI e il XII sec. e che ebbe per capitale amministrativa badami e per centro spirituale di maggior rilievo pattadakal (entrambe in karnataka, india).
chamundi-chamunda: vd durga.
chang: birra fermentata di riso del nepal, diffusa soprattutto tra i newari.
chapati: pane sottile e non lievitato, di solito cotto su una piastra, e diffuso in tutto il subcontinente indiano.
chapche: (anche japchae) piatto coreano a base di spaghetti di farina di patate dolci, saltati nell'olio di sesamo con uova, verdure (carote, cipolla, funghi e cipollotto) e/o carne. 
chedi: termine usato in thailandia per indicare gli stupa (vd).
chhatri: ombrello; padiglioni funerari che custodiscono le spoglie dei maharaja indiani e della loro famiglia.
chogyal: sovrani buddhisti dei regni di sikkim e ladakh, appartenenti a due rami distinti della famiglia namgya.
chörten: stupa in tibetano.
chowmein: noodles (spaghetti) saltati in padella con verdure, uova e/o carne e accompagnati da variegate salse più o meno piccanti, tipici della cucina di influenza cinese dell'arco himalayano.
commagene: storica regione dell'asia minore corrispondente a parte dell'attuale turchia sud-orientale, al confine con la siria.
curd: (dohi) latte fatto coagulare con l'impiego di sostanze naturali, lo yogurt del subcontinente indiano.

D
dhal bhat tarkari: piatto nazionale nepalese, generalmente vegetariano (anzi vegan) ma disponibile anche per i carnivori irriducibili nella sua versione con pollo o carne di capra, simile in tutto a un thali indiano; è il pasto quotidiano della maggioranza della popolazione ed è a base di riso (bhat), zuppa di lenticchie (dhal), curry di verdure (tarkari, di solito patate, ceci, okra o zucchine), spinaci o altre verdure a foglia e pickel (verdure fermentate, sottaceti).
decapolis: lega di dieci città (gerasa-jerash, scythopolis-beth shean, gadara-umm qays, pella, philadelphia-amman, damasco, raphana, canatha-qanawat, dion, hippos-sussita) alla frontiera orientale dell'impero romano, in un'area oggi collocabile tra giordania, siria e palestina.
devanagari: della città degli dei; alfabeto delle lingue sanscrite.
dhobi ghat: ghat dei lavandai; nelle città indiane area con una serie di vasche per il bucato.
dorje: tuono-fulmine o diamante in lingua tibetana (in sanscrito vajra); il dorje o vajra è uno dei simboli più diffusi e significativi del buddhismo tibetano vajrayana (appunto veicolo di diamante o veicolo del tuono), presente in tutti i templi e in tutti i rituali di detta tradizione, che indica la vacuità, la verità assoluta e fondamento della realtà, indistruttibile, immutabile ed inalterabile, ma anche la fermezza dello spirito, saldo nei principi di elevazione e liberazione spirituale e psichica, e il grandioso potere spirituale originati dalla ricerca delle verità; questo perchè entrambi gli elementi – il fulmine e il diamante - hanno un'immensa capacità distruttiva ma sono di per sé indistruttibili, così come appunto la verità, la mente liberata e la pienezza di spirito del risvegliato; ogni parte della struttura del dorje ha un suo preciso significato che rimanda ai fondamenti filosofico-metafisici della concezione buddhista dell'universo e della via del buddha.
dosa: similcrèpe croccante di farina di lenticchie, tipica dell'india del sud, servita plain o anche ripiena (di solito di patate ma ne esistono innumerevoli varietà), servita con sambar e chatni.
dravidi, dravidici: insieme di popolazioni non indoeuropee, parlanti lingue dette appunto dravidiche, dall'origine tuttora controversa, stabilitesi nel subcontinente indiano in età antecedente l'insediamento della componente indoariana e ancora presenti e maggioritarie nell'odierna india meridionale.
durbar: palazzo in nepali.
durga: nella religione hindu una delle incarnazioni di parvati; aspetto distruttivo e terrifico di mahadevi, la dea madre della tradizione hindu.

F
fool: piatto tipico di siria, giordani e egitto, è una mistura più o meno densa di fave, lenticchie, pomodori, cipolle, aglio.
frigia: storica regione dell'anatolia centrale con capitale gordio.

G
ganesh: divinità dalla testa di elefante tra le più venerate del pantheon hindu, figlio di shiva e parvati.
ganga aarti: rituale devozionale hindu in cui si celebra la madre ganga, il più sacro dei fiumi indiani, attraverso l'accensione di innumerevoli candele di ghee sui ghat lungo le sacre sponde del gange.
gathuk: come il thenduk ma con spaghetti al posto della pasta.
ghat: nel subocontinente indiano scalinata che scende a un fiume, lago o bacino sacro.
gompa: monastero buddhista tibetano.
gopuram: torre monumentale d'ingresso al recinto sacro dei templi dell'india dravidica (sud), spesso coloratissima e splendidamente scolpita.
gorkha, gurkha: popolo del nepal, connesso ai clan rajput del rajasthan, che prende il nome dal guru-guerriero hindu gorakhnath, vissuto nell'VIII secolo, che si insediò nel nepal centrale (attuale distretto di gorkha) ed è attualmente presente in maggioranza anche nel distretto indiano di darjeeling e in sikkim; gorkha fu anche prithvi narayan shah, il sovrano che unificò il paese e impose il nepali come lingua nazionale,venerato quale padre del nepal, e gorkha (gurkha) sono anche i celebri guerrieri nepalesi, conosciuti per le loro capacità di combattimento e per la loro arma (il kukhuri, tradizionale coltello ricurvo nepalese), arruolatisi come volontari nell'esercito inglese a partire dal primo ottocento.
gurung: etnie delle zone collinari nepalesi di origine tibetana, stanziata prevalentemente nell'area di pokhara e gorkha.

H
haemul jeon: sorta di frittata coreana farcita con verdure.
hanok: architettura tradizionale delle case coreane, interamente in legno e materiali naturali, caratterizzata da un ampio portico frontale e dall'impiego di un sistema di riscaldamento canalizzato a pavimento.
haveli: residenza privata della nobiltà e della ricca classe dei commercianti indiani, dalla raffinata architettura con pareti dipinte e finestre intagliate, diffusa in pakistan e india del nord.
hinayana: piccolo veicolo; termine proprio del buddhismo mahayana che indica l'insieme delle tradizioni ad esso esterne, che non riconoscono come canonici gli insegnamenti contenuti nei prajnaparamita sutra e nel sutra del loto.
hoysala: dinastia hindu che governò gran parte dell'india centro-meridionale, l'attuale stato del karnataka, tra il X e il XIV secolo, i cui centri principali furono belur e halebid. 

I
idli: tortini fermentati di farina di riso e lenticchie dell'india del sud, in forma rotonda, cotti al vapore e serviti con sambar e chutney al cocco, alla cipolla e tamarindo, al pomodoro o alla menta.
ilkhanidi: dinastia di origine mongola che regnò su iran, iraq, caucaso e anatolia dal 1256 al 1353.
imam: sovrano della monarchia universale musulmana, il califfo dei sunniti; colui che dirige la preghiera collettiva in moschea, pur non appartenendo ad alcun ordine clericale; nell'islam sciita duodecimano (=dodici) gli imam sono le dodici guide, gli unici legittimi interpreti del corano, i santi monarchi per diritto divino, ovvero alì (il genero di maometto) e i suoi discendenti in linea retta maschile, tutti assassinati dal califfato sunnita e perciò martiri [alì, hasan, husseyn, sajjad, mohammad bagher, jafar sadegh, musaye kazem, reza, javad, hadi, hasan askari e mahdi, l'imam nascosto o valiasr, la guida del nostro tempo, scomparso in una caverna a samana (iraq) nel 874 d.c., che per gli sciiti continua a vivere ancora oggi e un giorno farà ritorno insieme al profeta gesù per riportare la giustizia sulla terra].
ittiti: antica popolazione indoeuropea stabilitasi nel II millennio a.c. in asia minore, sovrapponendosi a popolazioni autoctone e assorbendo vari elementi della più antica civiltà di hatti, il cui grandioso impero si estese fino alla mesopotamia e alla siria settentrionale.

J
joseon: l'ultima dinastia reale sudcoreana (1392 – 1910), regnante in seguito alla caduta del regno goryeo, sotto la cui sovranità la capitale fu trasferita a seoul, il confucianesimo divenne quale religione di stato e l' hangeul venne adottato quale alfabeto unitario della lingua coreana.


K
karni mata: asceta hindu vissuta nel XV sec. nelle province occidentali del rajasthan, venerata quale incarnazione di durga, a cui sono dedicati diversi templi della zona, tra cui il famoso mandir di deshnok (il tempio dei topi), eretto per celebrare l'affermazione della dea sul dio della morte yama; si dice che, avendo yama rifiutato di riportare in vita il figlio di un cantastorie, su richiesta della stessa karni mata, ella allora stabilì che le anime di tutti i cantastorie defunti si sarebbero da lì in avanti tramutate in topi prima della reincarnazione, in modo da sottrarle al dio della morte, e per questo i sacri roditori sono ospitati nei suoi templi e venerati quali esseri divini.



kimbap: piatto coreano affine ai rotolini di sushi (futomaki) giapponesi, preparato arrotolando riso, verdure e carne o pesce all'interno di un foglio d'alga.
kimchi: il piatto nazionale coreano; verdure (spesso petchu, cavolo cinese, ma ne esistono centinaia di varietà) mixate a peperoncino, cipolla, aglio, pasta di gamberetti e altri condimenti, conservate in tradizionali giare di terracotta smaltata e lasciate a fermentare per una quantità variabile di tempo.
kodava: gruppo etnolinguistico della regione di kodagu nello stato indiano del karnataka.
koil: tempio tamil.
koshari: piatto nazionale egiziano, rigorosamente vegan, servito in diversi strati sovrapposti, e poi amalgamabili a piacere, di riso bollito, vermicelli e pasta di piccole dimensioni (garibaldini) bolliti, ceci bolliti, lenticchie al vapore, salsa speziata di pomodoro e cipolla fritta.
kshatrya (chhetri in nepal): uno dei quattro varna hindu, la casta dei guerrieri che si è originata dalle braccia di brahma.
kumari: la dea vergine; in nepal la dea vivente delle città newari, incarnazione bambina di taleju bhawani, un'altra delle forme di durga, scelta tra le figlie degli appartenenti a un determinato gruppo castale, oggetto di straordinaria venerazione popolare e, fino a prima della caduta della monarchia nepalese, anche legittimante divina del potere reale; venerata in tamil nadu come kanyakumari, la vergine distruttrice durga, nell'omonima città situata sulla punta estrema del subcontinente indiano.

L
lama: monaco tibetano; maestro della tradizione buddhista e bön.
licia: regione storica dell'asia minore sulla costa meridionale dell'anatolia, nella zona della moderna provincia turca di antalia. 
limbu: gruppo etnico indigeno delle colline del nepal orientale.
lingam: il sacro fallo di shiva, oggetto di culto in tutta l'india e il nepal, simbolo della sua potenza creativa.

M
mackgully: bevanda alcolica fermentata di riso dal sapore vagamente acidulo diffusissima in korea.
magar: gruppo etnico nepalese della regione del dhaulagiri e della valle del kali gandaki.
mahayana: grande veicolo; la corrente più diffusa nel buddhismo, sviluppatasi in india a partire dal I sec dc, quindi in età più tarda rispetto alla scuola degli antichi (hinayana, vd), attraverso tre scuole principali (madhyamika di nagarjuna e aryadeva II-III sec dc, cittamatra di asanda e vasubandhu IV sec dc e il buddhismo tibetano vajrayana vd) quale sistema organico di insegnamenti e dottrine basate sul prajnaparamita sutra e sul sutra del loto; la principale caratteristica che la differenzia dal buddhismo hinayana-theravada è la proclamazione della superiorità assoluta della via del bodhisattva, della potenzialità latente in qualsiasi essere vivente di risvegliarsi al pari del buddha, indipendentemente dalla sua appartenenza a un ordine religioso, e della liberazione dell'intera umanità come fine ultimo e piena realizzazione della dottrina del buddha.
malla: dinastia nepalese che ha regnato tra XII al XVIII secolo sui regni newari della valle di kathmandu.
mandapa: nell'architettura del tempio indiano, l'edificio con funzioni di vestibolo e luogo di riunione che precede il santuario. Di forma bassa e con copertura piramidale, il mandapa costituisce l'atrio (nel suo articolarsi interno di gallerie e pilastri) del tempio vero e proprio dell'India meridionale.
mela: fiera in hindi; parola che indica un pellegrinaggio religioso hindu, di norma presso un fiume sacro; il più famoso è il kumbh mela (kumbh= urna), il più grande raduno religioso del mondo che si svolge in quattro delle sacre città hindu (allahabad, haridwar, ujjain e nashik) e fa riferimento alla contesa tra dei e demoni per l'amritha, il nettare dell'immortalità, che si risolse nella fuga del dio jayanta con la sacra urna, fuga durante la quale egli si riposò quattro volte sulla terra, versando quattro gocce del nettare divino nelle quattro città sacre di cui sopra.
mewar: regione del rajasthan centro-meridionale, sede del regno rajput che ebbe per capitale udaipur.
meze: apoteosi della cultura dell'antipasto; una serie più o meno infinita di pietanze (a base di verdure, carne o pesce, spesso in forma cremosa o di salsa) servite prima del pasto vero e proprio nella cucina turca, siro-libanese e greco-armena.
misia: storica regione dell'anatolia occidentale, bagnata dal mar di marmara e dal mar egeo e racchiusa tra lidia, frigia e bitinia, che comprendeva anche la zona delle città di troia e pergamo.
moghul-mughal: dinastia di ascendenza turco-mongola e identità culturale islamico-persiana, fondatrice del più grande impero islamico dell'india, che regnò nella zona centro-settentrionale tra il 1526 e il 1707.
momo: ravioli ripieni di verdure o carne cotti al vapore o fritti e accompagnati da una salsa piccante, tipici della cucina tibeto-himalayana di influenza cinese e disponibili in diverse varianti regionali (ad esempio in sikkim sono consumati quasi esclusivamente nella versione veg, ripieni di carote, cipolla, ginger e cavolo cappuccio e serviti su un piatto di foglie secche, tipico supporto indiano per gli snack, con una salsa piccante di pomodoro e cipolla, mentre in nepal la popolazione locale mangia solo momo di carne di bufalo, con salse di vario tipo sempre piccanti, e i veg momo sono disponibili sono in pochi ristoranti specializzati o nelle zone turistiche).
monte meru: mitologico monte della cosmogonia hindu e buddhista su cui si trova la dimora celeste degli dei.
murugan: altro nome di kartikeyan, figlio di shiva e dio della guerra e della vittoria, particolarmente caro alle comunità hindu del tamil nadu.

N
naan: pane sottile non lievitato cotto nel forno tandoor diffuso in tutto il subcontinente indiano.
naga: divinità serpenti; antica razza di uomini-serpente della mitologia hindu e buddhista.
nasi lemak: piatto nazionale malese a base di riso cotto nel latte di cocco e servito con uova, curry di pollo al pomodoro, arachidi e pesce secco.
newar-newari: etnia tibeto-birmana del nepal, stanziatasi in prevalenza nella valle di kathmandu, cui si deve la fondazione delle tre città stato patrimonio dell'umanità (kathmandu, patan e bhaktapur) e l'elaborazione di un peculiare stile architettonico (la pagoda) che dal nepal si è poi diffuso in tutta l'asia.
nizam: abbreviazione di nizam al-mulk, governatore del regno, il titolo dei sovrani che hanno regnato sullo stato indiano di hyderabad dal 1719 fino all'indipendenza (1947).
noria: ruota idraulica per il trasferimento dell'acqua da un fiume a un acquedotto; oggi molte norie sono ancora visibili nella città siriana di hama.

O
omija: schisandra chinensis, pianta rampicante che produce piccole odorose bacche rossastre, usata in corea per la preparazione di infusi dalle svariate proprietà terapeutiche.
ommayadi: la dinastia del primo califfato sunnita, con capitale damasco, che regnò tra 661 e 750 dc.
ondol: sistema di riscaldamento a pavimento delle case tradizionali coreane.

P
pagoda: tipologia di edificio a più piani, ciascuno dotato di un proprio tetto a falde spioventi, introdotta per la prima volta dai newari del nepal e oggi diffusa in tutta l'asia orientale.
paratha: pane non lievitato molto diffuso nel subcontinente indiano, soffritto nel ghee e ripieno di patate, formaggio o altre verdure.
peynir: formaggio tenero turco.
pooja: preghiera o rituale religioso hindu che prevede l'invocazione e l'offerta alla divinità, eseguito sia in casa, ogni giorno all'alba e al tramonto ad opera delle donne, che al tempio, tramite l'intercessione del pujari, il sacerdote preposto a detto rito.
prang: torre centrale del tempio hindu khmer in origine che ospitava la cella della divinità e che in seguito è stata adottata anche dall'architettura sacra buddhista siamese e laotiana per la conservazione di reliquie del buddha.
prasat: tempio o palazzo in lingua khmer.

Q
qutb shahi: dinastia islamica di origine turca sovrana del regno di golconda nell'attuale città di hyderabad in india.

R
rana: dinastia rajput del nepal che regnò tra 1846 e 1951, usurpando il trono dei legittimi sovrani shah.
rato macchhendranath: divinità nepalese della valle di kathmadu, e precisamente della zona di patan, di cui è patrono e protettore, considerato incarnazione di shiva, manifestazione tantrica di avalokiteshvara ma anche retaggio di un antico dio della pioggia delle comunità agricole, invocato ogni anno nel celeberrimo festival omonimo, per assicurare monsoni abbondanti e un ottimo raccolto.
roti: vd chapati; in nepal anche ciambella fritta salata servita con salse, chatni e veg curry e consumata in occasione di festività o eventi importanti.
roxy: liquore distillato di miglio nepalese.

S
sambar: zuppa di lenticchie e verdure a dadini tipica dell'india del sud.
samlor: veicoli a tre ruote usati per il trasporto in thailandia.
sangam: in india confluenza di fiumi sacri.
sarong: lungo pezzo di stoffa drappeggiato intorno alla vita e indossato a mo' di gonna da uomini e donne nell'asia meridionale e sud-orientale.
seto macchhendranath: macchhendranath bianco, divinità di kathmandu.
shakti: nell'induismo l'energia divina, la potenza creatrice della divinità, personificata dalla consorte del dio.
shikara: vetta di montagna, termine sanscrito che indica la torre dei templi hindu del nord dell'india che si erge, simile a una vetta himalayana, sopra la cella della divinità.
shiva: divinità tra le più importanti della religione hindu che incarna l'aspetto distruttivo dell'energia divina, senza il quale nulla potrebbe essere creato, e nella sua danza senza fine regge il gioco divino incessante di distruzione e creazione che è alla base della realtà fenomenica; sua consorte è parvati e suo veicolo il toro nandi.
silla: uno dei tre regni dell'antica corea (57 ac-935 dc), il primo a unificare la penisola sotto il suo dominio, cui si deve l'introduzione del buddhismo in corea; la sua capitale, gyeongju, nel sudest del paese, è famosa per le sepolture monumentali a tumulo.
soju: distillato di riso, acero o bamboo molto diffuso in corea.
song taow: piccolo furgoncino pick-up coperto, utilizzato per il trasporto di passeggeri in thailandia, con due serie di sedili ricavate tramite l'inserimento di due panche sul lato lungo del cassone.
stupa: santuario-sacrario buddhista, nato in origine per custodire le reliquie del corpo del buddha, come da lui suggerito ai discepoli in punto di morte, e in un secondo momento passato a contenere le spoglie di lama e importanti maestri religiosi.
suq: parola araba che indica il bazar.

T
tamang: gruppo etnico tibeto-birmano del nepal, diffuso nella valle di kathmandu ein alcune zone del nepal prientale.
tantra: serie di libri sacri hindu e buddhisti di origine extravedica, elaborati da numerosi autori, molti dei quali ignoti, e che hanno origine nelle tradizioni yogiche, magiche, astrologiche, erotico-religiose e ritualistiche preariane.
tempo: veicolo a tre ruote (simil-ape), a volte elettrico, con sedili inseriti nel cassone per il trasporto di passeggeri, diffuso in nepal e india e altri paesi asiatici.
thali: piatto da portata d'acciaio onnipresente in india, tranne che in tamil nadu dove è sostituito da una foglia di banano, dove si consuma quotidianamente il cibo. di conseguenza con la parola thali ci si riferisce di solito al classico pasto indiano composto da riso, papad (pane sottile speziato e fritto) o chapati, dhal e/o sambar, molteplici curry di verdure, curd, pickle e spesso un dolce. nella maggior parte dei casi è rigorosamente vegetariano, anzi pure veg (senza carne e senza uova), ma nelle zone del paese dove il consumo di carne e più diffuso è possibile che sia servito anche con pollo, montone o fish curry.
thenduk: zuppa di verdure, uovo e/o carne con pasta tagliata grossolanamente, tipica della zona tibeto-himalayana.
theravada: la forma di buddhismo dominante nell'asia meridionale e nel sud-est asiatico (sri lanka, thailandia, cambogia, myanmar e laos); la più antica scuola buddhista tra quelle tuttora esistenti, che pone in particolare l'accento sull'importanza della vita monastica per il raggiungimento dell'illuminazione.
thukpa: zuppa di spaghetti con verdure, uovo e/o carne, tipica della zona tibeto-himalayana.



thumba: birra calda di miglio fermentato tipica della zona himalayana; di solito i chicchi di miglio sono serviti in una sezione di tronco di bamboo (sikkim) o in un recipiente chiuso di alluminio (nepal) che si riempie fino a 3-4 volte di acqua bollente (spesso fornita in un thermos).
topi: copricapo tradizionale nepalese.
tracia: storica regione dell'asia minore che occupava il lembo sud-orientale della penisola balcanica, il nord-est dell'odierna grecia, la bulgaria meridionale e la turchia europea.
travancore: principato dell'india sud-occidentale, poi assimilato nell'odierno stato del kerala.
trimurti: la trinità hindu, ovvero brahma, vishnu e shiva, che incarnano l'aspetto triplice della potenza creatrice e dell'energia divina, rispettivamente crezione, conservazione e distruzione, e la dialettica del moviemento incessante che è alla base del mondo fenomenico.
trishula: il tridente di shiva, simbolo della trimurti.
troade: storica regione dell'anatolia, che prende il nome dall'antica città di troia, situata sulle sponde dello stretto dei dardanelli e del mar egeo, corrispondente all'attuale penisola di biga nella provincia turca di çanakkale.
tuk tuk: veicolo a tre ruote di colore giallo-nero in india (ape) e variopinto in thailandia (ape dune buggy) adibito al trasporto di passeggeri, il taxi più diffuso in asia meridionale.
tutün: tabacco in turco (a voler essere precisi delizioso tabacco turco di altissima qualità, se delle zona di adıyaman tanto meglio, disponibile in molteplici varietà, venduto sciolto e a prezzi stracciati nei bazar di mezza turchia da omoni ottomani che ti rollano al volo fior fior di assaggini finchè trovi l'anima gemella).

V
vajra: fulmine o diamante in sanscrito; vd dorje.
vajrayana: veicolo di diamante; scuola del buddhismo mahayana fondata in tibet nel 749 d.C dal maestro indiano padmasambhava-guru rinpoche, che unisce agli insegnamenti del buddha alcuni elementi esoterici , in particolare alcune tecniche di meditazione trasmesse da maestro a discepolo, destinate a raggiungere rapidamente il risveglio, se possibile nella vita presente; le quattro scuole del buddhismo tibetano sono nyingmapa, kagyupa, sakyapa e gelugpa.
vedanta: conclusione o summa dei veda; uno dei sei darshana (punti di vista, ovvero le cosiddette scuole ortodosse) della filosofia induista, che costituisce la base della maggior parte delle scuole moderne dell'induismo e si basa sull'analisi e l'interpretazione della concezione mistica e cosmologica dei veda, costituendo la base della scienza sacra della tradizione hindu; si usa spesso in riferimento alle upanishad, le elaborazioni posteriori dei veda, e alle scuole nate dallo studio (mimamsa) delle upanihad stesse, tra cui l'advaita vedanta (vedanta non duale, un sistema monistico assoluto) è la più conosciuta e diffusa.
vijayanagar: nome di un fiorente impero hindu dell'india centrale fiorito tra XIV e XVI secolo, aventa per capitale la città omonima situata nell'odierno stato del karnataka (hampi).
vihara: parola sanscrita che indica un monastero buddhista; precisamente sala o edificio principale di un tempio buddhista
vimana: nome con cui si indica la shikara (vd) nel sud dell'india.
vishnu: una delle tre divinità fondamentali del pantheon hindu, in cui incarna il principio conservatore e ordinatore dell'universo; sua consorte è lakshmi e suo veicolo garuda.

W
wada: ciambella indiana fritta di pasta di lenticchie.
wat: tempio buddhista thailandese.
wodeyar: dinastia dei maharaja di mysore (karnataka, india) che regnarono dal tardo trecento, prima come vassalli dell'impero vijayanagar e in seguito autonomamente, fino all'indipendenza indiana nel 1947.

Y
yogi: praticante dello yoga.
yoni: nella religione hindu simbolo della sacra vagina della dea parvati, consorte di shiva e sua shakti, rappresentata nei luoghi di culto da un cerchio di pietra con un simil-becco triangolare e quasi sempre accompagnata dal lingam (sacro fallo) di shiva; insieme costituiscono l'unione ideale dell'elemento femminile con l'elemento maschile che dà origine al tutto.

Z
zoroastrismo: antico sistema religioso-filosofico nato in persia intorno al VI secolo ac e basato sugli insegnamenti del profeta zaratustra, o zoroastro, che è stato per secoli la religione ufficiale dell'impero persiano e la forma di culto dominante in quasi tutta l'asia centrale prima dell'affermazione dell'islam ed è praticata ancora oggi, pur se da comunità ristrette, in iran, india e pakistan; il testo sacro principale della tradizione zoroastriana è l'avesta, dal quale emerge un impianto dottrinale strettamente monoteistico centrato sul dio supremo ahura mazda e una concezione della realtà improntata su un dualismo estremo, per cui tutto è riconducibile alla contrapposizione dialettica inesauribile tra il principio del bene e il principio del male, entrambi emanazione del dio unico; di grande rilievo nel culto zoroastriano è il fuoco sacro, che non è oggetto di venerazione in sé ma è considerato concretizzazione dell'energia creatrice di dio e perciò simbolo del divino stesso, e arde incessantemente all'interno dei templi; tra le pratiche più conosciute c'è inoltre una peculiare consuetudine funeraria, quella dell'esposizione dei cadaveri nelle torri del silenzio perchè vengano consumati dagli avvoltoi, in modo non contaminino terra e aria.

zurkhaneh: casa della forza; antica disciplina sportiva iraniana, che combina elementi filosofico-religioso-letterari della tradizione mitraica e sufi con la preparazione fisica del corpo;  è praticata in un ambiente chiuso, a metà strada tra una palestra, un tempio e un teatro, al centro del quale sta un'arena ribassata in cui un gruppo di uomini si esibisce in prove di forza, resistenza ed equilibrio, ruotando velocemente su se stessi, accompagnati dal suono di tamburi e dalla recitazione di brani epici o poesie.

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