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6 dicembre 2010 -16 gennaio 2011: EGITTO


deviazione africana, che ci sta tutta..

il traghetto da aqaba impiega poco più di 2h a raggiungere nuweiba nel sinai orientale.. fa un certo effetto pensare che un tratto di costa così breve, com'è quello che da aqaba raggiunge taba passando per eilat, appartenga a tre nazioni diverse, con una storia tanto tumultuosa alle spalle, un presente tutt'altro che roseo e un futuro ugualmente incerto.. di tanto in tanto ci capita di pensare a dove ci troviamo di preciso, in termini cartografico-geografici, di visualizzarci come piccoli puntini su un mappamondo, e tutte le volte non riusciamo a capacitarcene appieno.. questa, mentre navighiamo verso la valle del nilo, che da lungo tempo staziona nel nostro immaginario, è proprio una di quelle..

il sinai è un luogo davvero incantevole... passiamo qualche giorno in riva al mare a nuweiba, dormiamo in una capanna di bamboo e ci svegliamo all'alba, per vedere il sole spuntare dietro i monti delle coste d'arabia, dall'altra parte del mare.. poi qualche altro giorno di relax nell'atmosfera un po' hippy un po' retrò di dahab, una delle uniche località in cui hotel, ristoranti e bar sono gestiti dai beduini.. il problema di queste terre meravigliose sta infatti nel turismo di massa e nella colonizzazione sfrenata della costa da parte dei resort dei tour operator.. il turista tipo visita l'egitto coi viaggi organizzati, coi pacchetti all inclusive delle agenzie (lungi da noi qualsiasi intenzione polemica), perciò, sia che scelga di abbronzarsi al sole di sharm, sia che opti per una delle navi da crociera che fanno la spola tra il cairo e abu simbel, finisce per andarsene in giro su asettici AC-bus a 5 stelle, al riparo dalla polvere e dal caos delle strade, contribuendo nel caso del sinai all'emarginazione del popolo beduino all'interno del suo stesso territorio, popolo che ora abita un sinai militarizzatissimo in chiave antiterrorismo, con check point in ogni dove, nel quale l'occupazione israeliana è ben più che un semplice ricordo..




..lasciamo il sinai alla volta del cairo, senz'ombra di dubbio la città più insopportabilmente delirante che abbiamo visto finora con i nostri occhi.. dato che dobbiamo aspettare il visto indiano finiamo per passarci un bel po' di tempo e per farci conquistare dal suo caos, dalle sue strade soffocate ad ogni ora del giorno da un traffico bestiale, dalle meraviglie del museo egizio (ci torneremmo infinite volte, senza mai stancarci di guardare la maschera di tutankhamon!), dalle vie della città vecchia e del quartiere copto, dai suq affollatissimi di gente, portatori, asini, galline, cani, gatti e quant'altro.. e come non menzionare il nostro bar preferito?!, frequentato solo da attempati signori egiziani, fumatori incalliti, che ingannano il tempo a suon di stella (la marca di birra più diffusa in egitto), fool (fave) e fagioli.. ah! e poi ci sono le piramidi..! uno passa una vita intera a chiedersi come sono le piramidi dal vero, tanto che poi quando te le ritrovi lì davanti ti sembra di averle già viste un miliardo di volte e non riesci a stupirti del tutto.. sono incredibili -questo è certo-, ma è come se tacessero ancora il loro segreto, se non in termini storico-archeologici (ormai funzione e tecniche costruttive sono note), a livello di impatto emotivo, di sensazioni.. e poi il fatto che siano state parzialmente inghiottite dal tessuto urbano del sobborgo di giza, e che si trovino perciò non così lontano da certa edilizia mostruosa del nostro secolo, alimenta la suggestione di stare ammirando delle costruzioni aliene..


..dal cairo arriviamo a luxor col treno notturno.. ah luxor! noi adoriamo luxor..! e non solo per la valle dei re, i templi di luxor e karnak, medinat habu, deir el medina, la valle delle regine, il ramesseum, le tombe dei nobili etc. (sì, c'è tutto questo e altro ancora), ma anche perchè ci stiamo proprio benone.. che dire?? qui le nostre gambe tremano davvero, e succede anche al solo ripensare ai rilievi colorati delle tombe, alle colonne gigantesche della sala ipostila di karnak, allo splendido tempio di medinat habu, alla campagna verdeggiante della sponda occidentale, che presto cede il passo all'arida roccia delle colline tebane.. questa fertilissima lingua di terra che le acque vivifiche del nilo hanno strappato al deserto è tra i panorami che più ci hanno affascinato.. 

davvero c'è un non so che di magnetico nell'aria, che ne fa un luogo dal fascino ineguagliabile.. da luxor poi facciamo su e giù in treno un po' di volte lungo la valle del nilo, per vedere i templi abydos, dendera ed edfu, che sono di uno splendore davvero inimmaginabile..

infine scendiamo nella bassa nubia, ad assuan, per visitare elefantina e le imperdibili abu simbel e philae, che incantano come miraggi nel deserto, la diga e l'immenso lago nasser, le cui acque hanno sommerso due terzi delle terre dei nubiani, condannandoli ad abbandonare le loro case e trasferirsi altrove.
..di là torniamo a luxor e poi al cairo, per gli ultimi giorni egiziani (gusto koshari) prima di volare a delhi.. alla prossima per un salto nel deserto e nel delta..
di questi tempi in particolare il nostro pensiero e il nostro cuore sono coi nostri fratelli e sorelle egiziani, perchè queste splendide terre su cui hanno spadroneggiato faraoni e imperatori, califfi e sultani, occupanti stranieri e presidenti militari, appartengano finalmente e per davvero al popolo d'egitto..